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Spese mediche nel 730: farmacie bloccate, i medici chiedono più tempo

Sanità pubblica Redazione DottNet | 20/01/2016 18:55

Federfarma, la privacy ci ha frenato. Garante, è ingeneroso darci colpa. I commercialisti lamentano ritardi nella predisposizione del decreto attuativo

Al puzzle del prossimo 730 precompilato potrebbe mancare un tassello importante delle spese sanitarie: quelle per i farmaci. E non solo: altro problema legato all'invio dei dati sanitari per il 730 precompilato è quello della proroga dei tempi richiesta sia dai commercialisti che dai medici. Ma andiamo per ordine cominciando dalle difficoltà dei farmacisti. In questo caso il problema è tecnico perché i farmacisti hanno equivocato sul termine e soprattutto non hanno conservato parte degli scontrini.

 

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A spiegarlo in parlamento, durante un'audizione, e' stata la numero uno dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, specificando che proprio in questi giorni sta finendo di verificare ciò che è accaduto. Mentre, infatti, i dati inviati dai medici stanno pian piano arrivando e il Sistema Tessera Sanitaria sta funzionando, fra l'Agenzia e le farmacie c'è stato un fraintendimento, visto che -ha detto il direttore delle Entrate - "la memoria è stata cancellata e le informazioni sono irrecuperabili". I farmacisti invece danno la colpa alle norme sulla privacy che avrebbero frenato la raccolta dei dati nel 2015, ma chiariscono che dal primo gennaio di quest'anno la raccolta "è del tutto regolare e nessuno scontrino potrà essere perso".

 

L'associazione, assicura la presidente di Federfarma, Annarosa Racca, ha sempre creduto nella racconta dei dati. L'accusa non piace al Garante per la privacy. "Ingenerosa e priva di fondamento" definisce l'accusa di responsabilità per gli eventuali ritardi nell'erogazione dei rimborsi fiscali. Il Garante ha sempre dimostrato "una fattiva e tempestiva collaborazione con l'Agenzia". Dicevamo delle perplessità dei medici che chiedono – con i commercialisti – uno slittamento di 10-15 giorni rispetto al termine del 31 gennaio, che però potrebbe infatti compromettere la puntualità dei rimborsi per 20 milioni di contribuenti.

 

Secondo il direttore dell'Agenzia ciò comporterebbe un ritardo ulteriore nel trattamento dei dati, che comunque non possono essere elaborati prima dell'inizio di marzo. Le informazioni sanitarie sono dati sensibili e per questo sono stati oggetto di una decisione del Garante per la Privacy che ha concesso ai singoli contribuenti un mese di tempo (dall'1 al 28 febbraio) per inibire il trattamento dei dati, periodo in cui quindi l'Agenzia non potrà lavorare sulle informazioni. "Stiamo ragionando con Sogei, per verificare se si può trovare una soluzione senza danneggiare i contribuenti", ha chiarito Orlandi, sottolineando anche che - come prevede la legge di stabilità - non ci saranno sanzioni per chi trasmette i dati del 730 precompilato con lieve ritardo. La Fnomceo ha fatto presente come l'accreditamento dei medici e degli odontoiatri stia procedendo con notevoli difficoltà in considerazione dei problemi emersi e soprattutto della numerosità dei professionisti interessati dall'invio dei dati per il 730 precompilato e come vi sia piena collaborazione dell'istituzione ordinistica in sussidiarietà rispetto a compiti che sarebbero propri dell'amministrazione fiscale.

 

A protestare sono anche i commercialisti secondo i quali l'operazione 730 precompilato "è caratterizzata da gravi criticità, le cui conseguenze si ripercuotono negativamente sui contribuenti e sui professionisti intermediari, e non smette di riservare brutte sorprese". Lamentano, in particolare, ritardi nella predisposizione del decreto attuativo che dovrebbe regolamentare la trasmissione all'Agenzia delle Entrate delle spese universitarie, funebri e delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e per la riqualificazione energetica.

 

fonte: agenzia entrate

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